lunedì 23 giugno 2008

Temi e ragionamenti collateriali

Oggi, ragionando sul sistema operativo romano, ci siamo imbattuti nei cinesi. Aldilà di come questa cosa sia successa (il caldo, l'afa, la depressione, gli articoli sui giornali e l'Arte della guerra), e ne parleremo domani, ci premeva, a me e a Valentina, invitarvi a fare una riflessione, o meglio, un esercizio di immaginazione.
Immaginate quindi, che cosa succederebbe nel mondo se esistessero tante China-Part-Time-Town.
Tutte queste città nelle quali i cinesi lavorano sei ore al giorno.
Tutti, come ora, ma solo sei ore al giorno.
Qualcuno persino quattro.
Immaginate questa città dove tutto è costruito made in U.S., Italia, Francia, Nuova Zelanda, Argentina, Etc.etc.
L'unico made in china è l'artigianato locale o l'industria specializzatissima, tanto che ora made in china è marchio registrato.
Questa città che è una piccola parte di tante altre città perché si sa, i cinesi sono tanti.
Però c'è ovunque. Anche a New York, anche dietro Piazza Garbaldi.
I cinesi, nella loro nuova città, avranno campi gioco e parchi di divertimento, ed inizieranno anche a vivere lo spazio pubblico del proprio quartiere. Lavorando solo sei ore, sai quanto tempo ti rimane?
Nella loro città part-time avranno anche un cimitero i cinesi, perché, dicono voci di corridoio, devono ancora dimostrare di non essere alieni e che anche loro muoiono e non finiscono negli involtini primavera.
Il lavoro renderà il cinese libero.

P.s: Nessuno si senta offeso nella propria sensibilità da questo post.
Il tentativo è solo quello di innescare una riflessione su che cosa sarebbe il mondo senza Nutella.

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